L'organo dell'udito, l'orecchio, ha una struttura molto complessa.
In esso si possono distinguere tre parti: l'orecchio esterno,
l'orecchio medio e quello interno. L'orecchio esterno è
costituito dal padiglione, che raccoglie le onde sonore e le convoglia
verso l'orecchio medio. Questo è una cavità limitata
da due membrane, il timpano e la finestra ovale. Il timpano, messo
in vibrazione dalle onde sonore, trasmette le oscillazioni alla
finestra ovale tramite tre ossicini (il martello, l'incudine e
la staffa). L'orecchio interno è, a sua volta, costituito
da due parti con funzioni assai diverse: i canali semicircolari,
che forniscono il senso dell'equilibrio, e la chiocciola che è
l'organo uditivo vero e proprio. Sia i canali semicircolari che
la chiocciola sono ripieni di un liquido, chiamato endolinfa.
All'interno della chiocciola, immerse nell'endolinfa, vi sono
particolari cellule sensoriali che percepiscono le vibrazioni
e le trasmettono, sotto forma di impulsi elettrici, attraverso
il nervo acustico, al cervello. Questo gruppo di cellule fu descritto
dall'istologo italiano Alfonso Corti ed è spesso chiamato
con il suo nome. Fra le cellule dell'organo di Corti si trovano
le cellule cigliate, chiamate così perché la loro
forma ricorda quella delle ciglia, che sono i veri e propri ricettori
del suono. Nell'uomo l'organo di Corti è molto sviluppato:
ciascuna chiocciola contiene infatti circa 15.000 di queste cellule.
Alla base delle cellule cigliate si trovano le delicate fibre
nervose che rispondono allo stimolo delle cellule cigliate e trasmettono
i loro impulsi al nervo acustico.
La cavità dell'orecchio medio comunica con la gola mediante
un canale, chiamato tromba di Eustachio, la cui funzione è
di far sì che la pressione dell'aria dell'orecchio medio
sia uguale a quella dell'orecchio esterno.
Oltre che essere l'organo dell'udito, l'orecchio ha anche l'importantissima
funzione di permettere il senso dell'equilibrio. La parte dell'orecchio
che permette l'equilibrio prende il nome di apparato vestibolare.
Esso è costituito da una serie di canali semicircolari
in cui si trova l'endolinfa e di alcuni corpi solidi, chiamati
otoliti. Muovendo la testa, l'endolinfa si sposta facendo muovere
gli otoliti. Questi vanno così a stimolare particolari
cellule connesse al nervo vestibolare che ha il compito di comunicare
al cervello le informazioni in base alle quali siamo in grado
di avere coscienza della nostra posizione nello spazio.
|